Momenti, giorni, settimane e mesi… il tempo va e ho sempre trovato un lato rassicurante in questo scorrere e in questa continua evoluzione.

Mi affaccio qui dopo un po’, dopo aver affrontato un anno in cui ho dato priorità a me, alle mie paure, al mio fisico che ha avuto bisogno di manutenzione e all’essere me stessa.

Compromessi, limitazioni, fragilità… mi sono affannata tanto al punto di volere per un po’  tirare i remi in barca e lasciarmi portare dalla corrente.

Per una persona come me, che non si ferma un attimo, è un piacevole paradosso sperimentare il sapore del dolce far nulla… ho sempre pensato che questa affermazione fosse adatta per i fannulloni, ma ho capito da poco che invece è la dote di chi osserva ciò che ha intorno assaporandone il gusto e il profumo, non sempre buono e piacevole, ma comunque da vivere.

Ho passato un’estate molto ricca, corposa di eventi lavorativi ben riusciti con grandi fatiche ricompensate da buonissimi risultati.

In questo periodo, dopo aver scavato la terra per mettere ancora più a fondo le mie radici, mi sto concedendo un po’ di aria allungando i miei rami verso l’alto.

Metto mano ai miei vecchi progetti, ne aggiusto il taglio e lo rendo più adatto a me, mi affaccio verso nuove idee.